(Gazzetta del sud) Il Gup Maria Rita Gregorio ha rinviato a giudizio i presunti fiancheggiatori della banda di palermitani in trasferta alle Eolie che nella mattinata del 13 luglio del 2008, armati di una pistola e di un martello, rapinarono la filiale dell'Antonveneta di Lipari e subito dopo smascherati e arrestati dal reparto del Gico della Guardia di finanza.
Tra gli imputati per i quali è stata ripetuta ieri l'udienza preliminare a causa di un vizio procedurale che aveva fatto regredire il procedimento ad una nuova fase preliminare, anche il bancario originario di Corleone, Giacomo Sparaco 31 anni, sospettato di essere il basista su cui ha potuto contare la banda dei tre rapinatori palermitani. I tre autori della rapina, Giovanni Battista Lo Nigro, Francesco Paolo Rubino e Sergio Giannone, sono stati invece già condannati col rito abbreviato e patteggiamenti (con pene da 4 anni e 2 mesi a 5 anni e 6 mesi di reclusione) per questo rinchiusi in carcere dove stanno scontando le pene subite. Per gli altri imputati – in tutto quattro – che avevano scelto il rito ordinario il procedimento per il quale nel giugno dello scorso anno erano stati disposti i rinvii a giudizio, era regredito alla fase dell'udienza preliminare, tanto che è dovuto iniziare da capo. E ieri il nuovo rinvio a giudizio per il processo che inizierà il prossimo primo ottobre in Tribunale a Barcellona. A essere processati saranno, oltre al bancario di Corleone Giacomo Sparaco, due donne, Ignazia Farina 46 anni e Silvana Giannone di 31 anni e un terzo imputato, Benito Giannone 25 anni, tutti di Palermo.
I tre accusati di favoreggiamento – come si ricorderà – erano in vacanza a Lipari assieme ai tre congiunti che hanno compiuto l'assalto alla banca di Sottomonastero. Secondo gli inquirenti le due donne e il terzo giovane che alloggiavano assieme ai tre rapinatori in un appartamento del "Residence Tre Palme" di Lipari, erano a conoscenza della rapina e del tentativo dei rapinatori di sottrarsi alla cattura. Per il bancario di Corleone invece l'accusa è di concorso in rapina. Giacomo Sparaco, cassiere della stessa banca presa di mira dalla banda di palermitani, dopo due diversi arresti iniziali è stato da tempo reintegrato nel posto di lavoro, promosso e inviato in altra sede. L'accusa è sostenuta da pm Michele Martorelli.(l.o.)