L'EDITORIALE
Questa redazione, questo direttore, da sempre sono abituati ad affrontare a viso aperto, senza nascondersi dietro giri di parole, le varie problematiche, specie quelle che riteniamo siano di interesse collettivo e che meritano di essere approfondite e/o chiarite.
Sino ad oggi abbiamo preferito restare in silenzio sulla stucchevole, e per certi versi anche irritante, discussione che si è accesa nel paese sulla fine che hanno fatto i fondi che dovevano essere destinati ai giochi d'artificio della Domenica di Pasqua. Giochi non "sparati" per i motivi ben noti e che, ribadiamo, qualcuno può condividere ed altri no.
I soliti "tam tam" di paese hanno fatto finire dapprima questi soldi in tasca agli ex Pumex (notizia falsa e prontamente smentita dai diretti interessati). Si è poi detto che sono stati impegnati diversamente; e poi ancora che sono stati messi da parte per festività future; che sono stati donati alla Chiesa; che non si sa che fine abbiano fatto, paventando in questo caso "scenari fantasiosi" o forse è meglio dire "poco rispettosi" nei confronti di chi con grande impegno e dispendio di energie organizza ogni anno questa festa.
Ebbene, fermamente convinti, che il presidente, così come tutti i componenti del Comitato organizzatore (la Chiesa non c'entra) sono persone rette e capaci, al di sopra, per quanto ci riguarda, da ogni sospetto, auspichiamo, anche a nome di tutti i cittadini che hanno formulato delle offerte, che venga comunicato ufficialmente cosa è stato fatto con i soldi destinati originariamente ai fuochi.
In un paese lacerato per molti altri (troppi) versi fare crescere il tarlo del dubbio anche su questo ci sembra davvero troppo!