Situazione allarmistica per quanto riguarda lunghe zone di mare in provincia di Messina. Dal tratto jonico a quello tirrenico del territorio comunale si contano infatti oltre 15 chilometri di litorale nei quali vige il divieto di balneazione. E' quanto emerge dall'annuale decreto dell'assessorato regionale alla Sanità sulla stagione balneare 2010, che inizia il 1. maggio e si conclude il 30 settembre. Una fotografia dello stato di salute delle spiagge messinesi che preoccupa. La situazione più grave nel tratto tra Barcellona Pozzo di Gotto e Terme Vigliatore con 2.750 metri di costa non balneabile. Il documento è stato redatto dal dirigente generale del dipartimento regionale per le Attività sanitarie ed osservatorio epidemiologico, è datato 12 marzo ed è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale di venerdì 26 marzo. Sono cinque le zone da "bandiera rossa" del territorio comunale di Messina elencate nella tabella del decreto, nove i tratti il cui inquinamento è tale, secondo i tecnici della Sanità regionale, da suggerire il divieto di balneazione. Più di 7 chilometri degli oltre 15 totali sono classificati come "tratti di mare e di costa permanentemente non balneabili per inquinamento", zone, cioè, da sottoporre a provvedimenti di bonifica e successivi monitoraggi di verifica. Una porzione di 6 chilometri e mezzo è concentrata nella zona sud, a partire da Tremestieri. Dando un'occhiata alla provincia ,in particolare alla costa jonica, l'unico punto presente in tabella è un tratto 150 metri a nord del fiume Alcantara. Per quanto riguarda le aree portuali, dopo Messina è "scontata" la non balneabilità di un ampio tratto della costa milazzese, nei pressi del porto e, per 1,6 chilometri, della raffineria.
Alle isole Eolie è sconsigliato il bagno nelle acque di pertinenza del porto di Lipari (tratto lungo poco più di un chilometro) e nella porzione tra il porto Levante e la sorgente termale di Vulcano.