Cerca nel blog

giovedì 8 aprile 2010

SERVIZIO PROTOCOLLO IN DISSESTO. LETTERA APERTA AL SINDACO DI LIPARI di Aldo Natoli

Riceviamo dal geom. Aldo Natoli questa lettera aperta indirizzata al sindaco di Lipari e la pubblichiamo:
Tra i pochi servizi che funzionavano nel nostro Comune vi era il Servizio Protocollo. Per un motivo che per riservatezza non riporto, ma che la S.S. conosce abbastanza bene, è stata trasferita in altro Servizio una delle tre impiegate, causando il dissesto a cui oggi assistiamo, che consiste in un ritardo di moltissimi giorni nel protocollare sia la posta in entrata che quella in uscita, nonostante la buona volontà dei nuovi addetti provenienti da altri Servizi. Oggi addirittura si scopre che una disposizione della S.S. (prot. n° 11370 dell’08 aprile), naturalmente saltando tutta la posta in giacenza, impone una limitazione addirittura alla consegna della posta in entrata, e quindi al rilascio dell’attestazione di consegna, divenuto per Legge un obbligo per tutti gli Enti Pubblici. La disposizione sindacale dispone la consegna della posta in entrata dalle ore 11,00 alle ore 13,00 nei giorni di Lunedì, Mercoledì e Venerdì e dalle ore 16,00 alle ore 18,00 nei giorni di Mercoledì e Giovedì. Si confonde la ricezione del pubblico negli uffici con la ricezione della posta che deve essere garantita durante gli orari di apertura del Comune rilasciando apposita attestazione di avvenuta consegna, se richiesta dal cittadino. Tale consegna non può essere limitata temporalmente, perché di sola consegna si tratta, adducendo motivazioni che riguardano esclusivamente il lavoro interno di protocollazione dell’ufficio. Purtroppo anche questo modo superficiale di gestire un servizio pubblico evidenzia lo stato di totale confusione, di anarchia e di sfacelo che regna nel Palazzo Comunale, già al baratro, dove spesso i doveri nei confronti dei cittadini contribuenti diventano cortesie. Ma non bisogna dimenticare, mi consenta il Consigliere Sabatini di parafrasare anch’io qualche detto della sapienza antica, che “il pesce puzza dalla testa”.