I parlamentari M5S hanno chiesto che Montecitorio adotti lo stesso strumento, creando un fondo analogo a quello del parlamento regionale siciliano.
Intanto i deputati del M5S hanno promosso una iniziativa per tagliare i costi delle Camere attraverso una drastica riduzione degli stipendi e delle spese di deputati e componenti dell’ufficio di presidenza della Camera.
Nella ripresa dei lavori, martedì, i deputati del M5S illustreranno nell’Ufficio di presidenza di Montecitorio‘piano di risparmio’ annuale che ammonta a circa 42 milioni di euro, segnalando il modello virtuoso di riferimento “adottato a titolo personale” dai deputati regionali del Movimento eletti all’Assemblea regionale siciliana.
Gli emolumenti mensili verrebbero decurtati della metà (5mila euro lordi rispetto ai 10mila di competenza) ed un codice etico, consultabile on line da tutti i cittadini, avrebbe il compito di assicurare il massimo di trasparenza. Viene inoltre proposto l’accorpamento delle residue voci di spesa, come la diaria di soggiorno e il rimborso spese ‘per l’esercizio di mandato’, i viaggi e il telefono, determinando un tetto massimo di 8.559,24 euro al mese.
“Nel fare riferimento ad un’esperienza di notevole riduzione dei costi relativi alle competenze dei parlamentari – scrivono il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio e i segretari di presidenza Claudia Mannino e Riccardo Fraccaro a Laura Boldrini e al collegio dei questori – ci permettiamo di citare l’esperienza dei parlamentari del Movimento 5 stelle eletti nell’Ars“. I deputati regionali siciliani, riferiscono Di Maio Mannino e Fraccaro, trattengono 2500 euro netti sui 5100 euro netti erogati come ‘indennita’ da parlamentare’, rinunciando così al “rimborso spese per attitivita’ parlamentari e trasporto su gomma”.
Rispetto ai 3500 euro netti della diaria, i deputati dell’Ars mantengono “solo i rimborsi spese” e cioè”pernottamento, trasporto e buono pasto di 7euro giornalieri (criteri determinati dal codice etico interno) rendicontati on line”.
La “parte eccedente alla quota trattenuta ai parlamentari siciliani M5S”, si precisa nella proposta, “viene versata tramite bonifico al ‘fondo per il microcredito alle piccole e medie imprese dell’Ars‘ e si chiede pertanto di creare un fondo analogo anche a livello della Camera dei deputati”.
Per ciò che concerne infine ’il trattamento economico dei deputati’, i parlamentari M5S invitano l’Ufficio di presidenza della Camera di a determinare una misura paria a 5mila euro lordi dei 10.453,00 (lordi) percepiti come indennita’ parlamentare, accorpando le altre voci di spesa esterne all’indennita’, come la diaria di soggiorno mensile, (che oggi ammonta a 3.503,11 euri netti), rimborso spese per l’esercizio di mandato, rimborso spese accessorie di viaggio, rimborso forfettario spese telefoniche”.
L’elargizione di ogni spesa, si precisa, “dovra’ essere giustificata a titolo di rimborso alla Camera e pubblicata on line sul sito ufficiale per ogni deputato” e “l’erogazione deve avvenire per spese attestate e non superare il tetto massimo di 8.559,24 euro al mese”, cancellando il rimborso spese mensile ‘per l’esercizio di mandato’ (1.845,00 euro a titolo forfettario e 1.845,00 euro netti per spese certificate); i rimborsi mensili per le ‘spese accessorie di viaggio’ (1.107,90 euri netti) e ‘forfettario per le spese telefoniche’ (258,23 euri netti).
Quanto al ‘trattamento economico in ragione della carica ricoperta’, i grillini intendono eliminare l’indennita’ d’ufficio mensile di 4.446,14 euro (lordo) per i vicepresidenti della Camera; di 4453,84 euro (lordo) per i questori e di 3181, 31 euro (slordi) per i segretari di presidenza; le spese telefoniche di 154,94 euro.
Si salvato dalla forbice il telefono cellulare, ove necessario, e il personale delle segreterie (un addetto di V livello, tre di IV livello e due di II livello) per il vicepresidente e il questore e il team di 4 addetti (2 di IV livello e 2 di II livello) per i segretari di presidenza.
Per ultimo, cancellazione dei fondi per le spese di rappresentanza: 1075,95 euro per i vicepresidenti della Camera e i questori; 860,76 euro per i segretari di presidenza.
Ma l’Assemblea regionale siciliana, pur avendo ritoccato i costi, non è affatto arrivata a tanto. Il modello siciliano, in definitiva, non è stato ancora adottata in Sicilia se non molto parzialmente e solo con le trattenute autonomamente disposte dai deputati regionali grillini
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