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venerdì 5 aprile 2013

Pubblicato il libro "Lo straniero che è in me" di Samuele Amendola


COMUNICATO:

“Una volta scoperto lo straniero in me,
non posso odiare lo straniero fuori di me,
perché ha cessato, per me, di esserlo”

(Erich Fromm)
 E’ stato pubblicato il libro “Lo straniero che è in me. Pedagogia per una società multiculturale” di Samuele Amendola, educatore, laureato in Scienze dell’Educazione e della Formazione, impegnato nell’ambito della pedagogia interculturale, interessato allo studio delle problematiche dell’educazione, dell’apprendimento e della formazione nei bambini, negli adolescenti e adulti nel territorio delle Isole Eolie.
Nel 2011 aveva già curato la pubblicazione di un volume teorico-pratico dal titolo “Strumenti e tecniche di valutazione pedagogica” nell’ambito di un’iniziativa di ricerca dell’Associazione Pedagogisti ed Educatori Italiani della quale Samuele è membro e referente per la provincia di Messina.
 Il nuovo volume “Lo straniero che è in me”, nasce dall’esigenza di approfondire e sviscerare alcuni dei molti nodi dilemmatici che la società multiculturale pone, cercando di interpretare l’intercultura come “filosofia di vita” e, alla luce degli studi effettuati, analizzare le eventuali prospettive al fine di una piena e positiva integrazione di stranieri e autoctoni. La pedagogia interculturale, infatti, deve sapersi confrontare con le tematiche più urgenti che interessano una società attraversata ormai da innumerevoli drammi, incomprensioni ed ingiustizie: i futuri educatori dovranno acquisire un nuovo modus di pensare e sviluppare una progettualità del tutto innovativa che dia risposte concrete ai problemi posti dalla sempre crescente eterogeneità culturale e sociale.
Riflettere e ricercare in ambito interculturale significa, oggi, porsi nell’ottica di un processo di lunga durata, destinato a trasformare profondamente istituzioni, panorami, atteggiamenti individuali e collettivi, in modo sempre più imprevedibile, rendendo indispensabile una “interculturalizzazione del mondo”. Il compito di facilitare la formazione di un nuovo modo di pensare e di pensarsi, di porsi in relazione e quindi di interagire, è affidato, oggi più che mai, all’educazione, la quale deve accompagnare il soggetto lungo tutto il corso, o meglio, il percorso della propria vita. E’ proprio lungo questo viaggio “d’eterni pellegrini”, quali siamo, che ciascuno verrà inevitabilmente a contatto con gli “altri”, i quali potranno essere visti come portatori di differenze invalicabili oppure come compagni di un cammino comune caratterizzato da un “confronto” che si trasforma in “incontro”. 

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