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giovedì 4 aprile 2013

Caterina Conti "Il mio ricordo di Edoardo"

Carissimo Edoardo, 
ieri pensavo che gli angeli ci passano accanto e non li riconosciamo. Hai sempre accudito con affetto e sacrifici enormi, sino alla fine, tutti gli anziani della tua famiglia e non. Hai raccolto e sistemato al cimitero tutti i nostri defunti, anche sconosciuti, andandoli a cercare negli angoli più reconditi. Così come con le persone quando hai visto buttare delle vecchie carte, ti sei reso conto che costituiscono un patrimonio irripetibile, che una volta perduto non si sarebbe più ricreato e hai iniziato a raccogliere di tutto e di più, cose straordinarie delle quali solo tu ne conoscevi la destinazione e l’uso. Hai arricchito il tuo bagaglio personale e sei stato una delle persone più straordinarie del nostro contesto sociale. Sei stato un albergatore scrupoloso e attento che si faceva carico dei suoi clienti dall’arrivo, li istruiva in albergo, e li seguiva fino a quando non li accompagnava all’aliscafo.
Ci si rendeva conto della tua cultura e della tua eterogeneità nelle feste meravigliose che organizzavi a Capistello, quando raccoglievi tutti i Liparoti vecchi e nuovi.
Eri quello che si dice un uomo splendido e oltretutto affascinante. Per me avevi un sapore di casa della mia nonna, Caterina Bongiorno e di Zio Edoardo (tuo nonno). Mi sembrava di rivivere qualcosa di loro quando ci incontravamo, ci davamo un bacio e ci salutavamo: Cucina! Cucino!
Oggi mi sento ancora più sola, proprio una sopravvissuta al mondo perduto che via via scompare irrimediabilmente. Ci hanno sopraffatti, abbiamo mandato dei segnali, ma pur nella partecipazione generale, sono rimasti inascoltati e nessuno si sente responsabile perché i furbi, i furbastri e i furbetti proliferano, anche se strisciando.
Non posso pensare a te come ad uno sconfitto. Ti vedo comunque eretto come un vincitore che guarda il cielo. Sono sicura che farai scappare qualche sorrisetto e che erudirai sui nostri pupi, sulle nostre mattonelle e quant’altro, anche San Pietro.
A Manuela e Isabella tutto l’affetto che in questi giorni, tangibilmente, la collettività sicuramente non Vi farà mancare. 
Ti voglio e ti vogliamo bene.
Caterina Conti

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