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mercoledì 3 aprile 2013

La tragica fine di Edoardo e l'amore di Leonida per Edda (dalla G. del sud di oggi)

Vi proponiamo due articoli del nostro direttore, Salvatore Sarpi, pubblicati oggi, nella pagina nazionale, della Gazzetta del Sud.
IL TRAGICO GESTO DI EDOARDO
Salvatore Sarpi
LIPARI

Tristezza, angoscia, costernazione e dolore sono i sentimenti che da ieri mattino albergano in ogni eoliano, e non solo in essi, dopo che si è diffusa la notizia del suicidio del noto imprenditore turistico alberghiero Edoardo Bongiorno, 61 anni, figlio dell’ex partigiano e comunista Leonida, protagonista di una intensa storia d’amore con Edda Ciano, la figlia del Duce inviata in soggiorno obbligato a Lipari. Storia, raccontata in un  libro di Marcello Sorgi, trasformata nella fiction Rai “Edda Ciano e il comunista”. Edoardo, sposato con Isabella, dalla quale aveva avuto la figlia Manuela, si è tolto la vita, con un colpo di pistola alla tempia destra, ieri mattino nell’arco di tempo compreso tra le 6 e 30 e le 7.
A fare la macabra scoperta (alle 7 circa), all’interno di un “porter”, posteggiato sulla via Guglielmo Marconi, in prossimità dell’ingresso del suo hotel “Oriente”, due suoi collaboratori che, come al solito, avevano raggiunto la struttura dove erano in corso lavori di manutenzione in vista della riapertura.  I due, al loro arrivo, erano rimasti sorpresi nel trovare la porta dell’albergo aperta e il porter posteggiato in strada: la sera prima era stato, infatti, parcheggiato in un terreno antistante la struttura ricettiva. I due, dopo aver cercato Edoardo Bongiorno all’interno dell’albergo e nell’ampia area circostante, hanno notato il suo corpo adagiato nella cabina del mezzo. In un primo momento hanno pensato potesse essersi addormentato poi, una volta giunti a contatto con il mezzo stesso, si sono trovati di fronte al dramma. 
Immediatamente hanno allertato i carabinieri ed il 118. Purtroppo, questi ultimi, al loro arrivo non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso. La zona è stata immediatamente transennata e chiusa al traffico dai carabinieri e dalla polizia municipale. Informato il dottor Mirko Piloni, magistrato di turno alla Procura della Repubblica di Barcellona, i carabinieri hanno avvisato i familiari e dato il via ai rilievi e agli interrogatori del caso. In tale contesto è stata recuperata e posta sotto sequestro la pistola (presumibilmente una delle armi che insieme ad una miriade di altri oggetti egli collezionava). In un secondo momento, sotto il corpo del povero Edoardo, è stato ritrovato un foglio, con l’intestazione dell’albergo, nel quale il suicida dava l’addio a moglie e figlia scusandosi per il gesto estremo frutto di una difficile situazione economica ma che- da quanto trapela- non era da addebitare esclusivamente al difficile momento di crisi che si sta attraversando in Italia. La notizia, che nonostante l’ora è rimbalzata di bocca in bocca, ha richiamato nella zona decine e decine di persone e, tra questi, anche alcuni colleghi dell’albergatore esterefatti ed increduli. Alcuni di loro, sino al giorno prima, si era soffermati a parlare con lui ma niente- a loro dire- lasciava presagire la tragica intenzione. Nel frattempo le forze dell’ordine hanno completato i rilievi. 
Ricevuto il via libera da parte del dottor Mirko Piloni la salma è stata trasferita, a cura della ditta Alfa e Omega, all’obitorio del cimitero di Lipari dove, dopo una prima ricognizione cadaverica effettuata dal dottor Venanzio Iacolino che ha relazionato all’Arma, resta a disposizione dell’autorità giudiziaria che dovrà valutare, in base a quella che sarà la relazione dei carabinieri di Lipari, se fare effettuare o meno l’autopsia.  
 Come anticipato il suicidio dovrebbe essere maturato tra le 6 e 30 e  le 7. Infatti, intorno alle 6 e 20, come d’abitudine, Bongiorno è stato visto risalire il Corso Vittorio Emanuele in direzione dell’albergo. Qui, dopo aver aperto l’ingresso principale della struttura, ha depositato tutta una serie di documenti sul bureau posto all’ingresso e tirato fuori dal terreno dove era posteggiato il “porter” e lo ha portato in strada(potrebbe anche aver seguito la procedura inversa) . Preso posto all’interno del porter avrebbe schiacciato il grilletto ponendo fine alla sua vita. 

IL PAPA' FU PROTAGONISTA NEGLI ANNI 40 DI UNA STORIA D'AMORE CON EDDA CIANO


Lipari (s.s.) Edoardo Bongiorno, figlio di Leonida, ex partigiano e comunista, ha contribuito a  rendere nota una pagina sconosciuta del dopoguerra in Italia. Dall’ampio archivio del padre  “tirò fuori” tutta una serie di lettere e documenti che testimoniavano come tra Edda Mussolini, figlia del Duce, inviata nel 1945 in soggiorno obbligato a Lipari, e il padre Leonida, reduce dalla guerra, fosse scoppiato l’amore. Amore che, al di la delle differenti idee politiche dei due, andò avanti, ancora per qualche tempo, anche quando la figlia del Duce, per effetto dell’amnistia firmata da Togliatti, lasciò l’isola. L’ampia documentazione, grazie all’interesse del Centro Studi di Lipari, fu visionata e studiata dal giornalista-scrittore (habituè di Lipari) Marcello Sorgi che la “trasferì” in un libro dal titolo “Edda Ciano e il comunista – L’inconfessabile passione della figlia del Duce”. Da questo libro venne tratta una fiction, dal titolo omonimo, trasmessa da Rai uno il 13 marzo del 2010. Essa venne girata tra Lipari e Roma con attori principali Stefania Rocca, Alessandro Preziosi, Ilaria Occhini, Alessio Vassallo, Dajana Roncione. Regista Graziano Diana. Il libro e il film hanno come inizio l'autunno del 1945 quando l'ex partigiano Leonida Bongiorno, finita la guerra, rientra a Lipari.  Nel settembre di quell’anno, a cinque mesi dalla fucilazione del padre Benito Mussolini e a ventuno da quella del marito Galeazzo, Edda Ciano viene mandata al confino nell’isola più grande delle Eolie. “La sorvegliata speciale numero 1” - come Edda amava definirsi - arriva a Lipari malata, depressa, fiaccata dal dolore e dalla solitudine. In un’isola, segnata anch’essa dalla guerra e dove i suoi abitanti soffrono la fame, viene accolta nel disprezzo generale, perquisita, umiliata e accompagnata nel tugurio in cui dovrà vivere per un anno. Leonida, dopo tutti gli orrori della guerra, nel frattempo si attiva per migliorare le condizioni dell'isola: rimette insieme la banda musicale di suo padre, promuove le attività del rinato Partito Comunista e riesce a trovare della farina da distribuire democraticamente. Proprio in occasione di tale distribuzione si scatena una rissa, in cui Leonida salva Edda che stava per essere travolta un cavallo imbizzarrito. E’ il primo vero contatto tra i due ai quali seguiranno altri incontri, sempre più appassionati. Ed è proprio grazie a Leonida che Edda riesce a “sopravvivere” nell’isola.  Quanto l’amore tra i due fosse forte lo dimostra il fatto che, dopo l’estate del 1946, quando Edda non più sottoposta al confino, lascia l’isola, il rapporto tra i due non si interrompe per diverso tempo. I due, nonostante lo strazio della lontananza e della gelosia, continuano a scriversi ed Edda- come testimonia una lettera ritrovata proprio da Edoardo Bongiorno nell’archivio del padre- arriva a scrivere a Leonida: “Mio carissimo e unico comunista”, vi amo assai”. Leonida poi opterà per troncare, nonostante la disperazione di Edda, la storia e sposare Lina una ragazza del luogo, la madre di Edoardo.  Una volta ultimate le riprese del il dottor Edoardo Bongiorno fu "protagonista", il 9 marzo 2010, di "Porta a Porta", la trasmissione di Bruno Vespa di Raiuno che ha dibattuto del libro di Marcello Sorgi dal quale è stata tratta  la fiction "Edda Ciano e il comunista" andata in onda, poi domenica 13 marzo su Rai uno. Salvatore Sarpi

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