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giovedì 4 aprile 2013

Bongiorno e D'Alia. I due articoli del nostro direttore sulla G. del Sud di oggi

Lipari
Salvatore Sarpi
“Via libera” dal dottor Mirko Piloni, magistrato della Procura della Repubblica di Barcellona affinchè la salma del 61enne imprenditore turistico liparese Edoardo Bongiorno, suicidatosi martedì mattina, a causa della grave situazione economica in cui versava, venisse restituita ai suoi cari senza essere sottoposta ad autopsia. Al magistrato è evidentemente bastata l’informativa inoltratagli dai carabinieri della stazione di Lipari e la certificazione medico-legale redatta dal dottor Venanzio Iacolino che, la mattina stessa dell’estremo gesto, aveva effettuato, presso l’obitorio del cimitero di Lipari centro, la ricognizione cadaverica. Come si ricorderà l’imprenditore turistico-alberghiero si è tolto la vita, con un colpo di pistola alla tempia destra,  all’interno di un porter di proprietà del suo hotel “Oriente”. Porter che, poco prima, tra le sei e mezzo e le sette, aveva tirato fuori dal giardino limitrofo alla struttura e posteggiato in prossimità dell’ingresso dell’albergo ubicato proprio nel centro storico dell’isola. Subito dopo la “liberazione” della salma ed espletati i necessari adempimenti è stata allestita, a cura della ditta Alfa e Omega, la camera ardente nella chiesa di San Pietro in Lipari dove, oggi alle 10, si terrà la cerimonia funebre.  Sin dall’apertura della camera ardente si è assistito ad un vero e proprio “pellegrinaggio” di amici di Edoardo ma, anche e soprattutto, di semplici conoscenti che  hanno voluto portare il loro saluto ad un uomo apprezzato e  rispettato e stringersi attorno alla moglie Isabella, alla figlia Manuela e ai cognati Johnny ed Alessandra. Messaggi di cordoglio ed attestati di stima sarebbero giunti da ogni parte d’Italia ed anche dall’estero. Attorno ad Edoardo e ai suoi cari si sono stretti, tra gli altri, anche lo scrittore-giornalista Marcelli Sorgi, autore del libro “Edda Ciano e il comunista” nel quale, proprio grazie alla  disponibilità di Edoardo che ha rispolverato dall’archivio una fitta corrispondenza, viene raccontata una pagina inedita del dopoguerra italiano. Ovvero l’amore sbocciato sull’isola di Lipari tra Edda Ciano, la figlia di Benito Mussolini e moglie di Galeazzo, e Leonida, il padre di Edoardo, ex partigiano e comunista. Esterrefatti ed attoniti anche diversi degli interpreti del film omonimo andato in onda su Rai uno e che, prima di lasciare l’isola, a completamento delle riprese, erano stati ospiti di Edoardo nella sua casa di contrada Capistello. Non si esclude, condizioni meteo permettendo, che lo stesso Sorgi e qualche componente la produzione del film possa essere oggi a Lipari per i funerali. Intanto, nell’isola di Lipari, ma più in generale in tutto l’arcipelago, il gesto estremo di Edoardo continua a restare l’argomento principe di ogni discussione ed occasione per interrogarsi sul futuro anche alla luce della crisi che, da queste parti, si fa particolarmente sentire. Basti pensare che, in un arcipelago che fa del turismo la maggiore fonte di sopravvivenza, durante la Pasqua si è raggiunto il minimo storico di presenze turistiche.  

Lipari
Salvatore Sarpi
Dopo Messina anche la natia Lipari ha voluto salutare ieri l’onorevole Totò D’Alia. Nella Basilica Cattedrale di San Bartolomeo, dove la bara era giunta martedì sera, in tanti hanno voluto stringersi attorno alla famiglia e portare l’ultimo saluto all’onorevole, nativo della frazione liparese di Pianoconte, che ha sempre rappresentato un costante punto di riferimento per gli eoliani tutti e per la politica locale, in particolare, sin dai tempi della Democrazia Cristiana.  Alla cerimonia funebre hanno preso parte la moglie Anna, i figli Gianpiero, Marcello, Riccardo, la sorella Nunziatina e i parenti. Tra i presenti, tra gli altri, il sindaco di Lipari, Marco Giorgianni, il presidente del consiglio comunale Adolfo Sabatini, alcuni consiglieri comunali e rappresentanti di quello che, ai tempi, fu lo “zoccolo” duro della Democrazia Cristiana a Lipari. Durante l’omelia, il celebrante Monsignor Gaetano Sardella, si è soffermato a descrivere la figura di quest’uomo “partito da questo scoglio in mezzo al mare per raggiungere posizioni di rilievo nella politica regionale e  nazionale”. Un uomo  che non ha mai dimenticato le sue radici e la sua gente e che, sul finire della sua carriera politica, aveva voluto portare il suo contributo d’esperienza e conoscenza anche al suo comune ricoprendo il ruolo di assessore comunale. Il corteo funebre, diretto dopo la Santa Messa, verso il cimitero principale di Lipari, è stato aperto dal gonfalone del maggior comune eoliano, listato a lutto. La salma dell’onorevole Totò D’Alia riposerà nella cappella di famiglia dove era già stato tumulato il figlio Claudio deceduto prematuramente.

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