Salvatore Sarpi
“Via libera” dal dottor Mirko
Piloni, magistrato della Procura della Repubblica di Barcellona affinchè la
salma del 61enne imprenditore turistico liparese Edoardo Bongiorno, suicidatosi
martedì mattina, a causa della grave situazione economica in cui versava,
venisse restituita ai suoi cari senza essere sottoposta ad autopsia. Al
magistrato è evidentemente bastata l’informativa inoltratagli dai carabinieri
della stazione di Lipari e la certificazione medico-legale redatta dal dottor
Venanzio Iacolino che, la mattina stessa dell’estremo gesto, aveva effettuato,
presso l’obitorio del cimitero di Lipari centro, la ricognizione cadaverica. Come
si ricorderà l’imprenditore turistico-alberghiero si è tolto la vita, con un
colpo di pistola alla tempia destra,
all’interno di un porter di proprietà del suo hotel “Oriente”. Porter
che, poco prima, tra le sei e mezzo e le sette, aveva tirato fuori dal giardino
limitrofo alla struttura e posteggiato in prossimità dell’ingresso dell’albergo
ubicato proprio nel centro storico dell’isola. Subito dopo la “liberazione”
della salma ed espletati i necessari adempimenti è stata allestita, a cura
della ditta Alfa e Omega, la camera ardente nella chiesa di San Pietro in
Lipari dove, oggi alle 10, si terrà la cerimonia funebre. Sin dall’apertura della camera ardente si è
assistito ad un vero e proprio “pellegrinaggio” di amici di Edoardo ma, anche e
soprattutto, di semplici conoscenti che
hanno voluto portare il loro saluto ad un uomo apprezzato e rispettato e stringersi attorno alla moglie
Isabella, alla figlia Manuela e ai cognati Johnny ed Alessandra. Messaggi di
cordoglio ed attestati di stima sarebbero giunti da ogni parte d’Italia ed
anche dall’estero. Attorno ad Edoardo e ai suoi cari si sono stretti, tra gli
altri, anche lo scrittore-giornalista Marcelli Sorgi, autore del libro “Edda
Ciano e il comunista” nel quale, proprio grazie alla disponibilità di Edoardo che ha rispolverato
dall’archivio una fitta corrispondenza, viene raccontata una pagina inedita del
dopoguerra italiano. Ovvero l’amore sbocciato sull’isola di Lipari tra Edda
Ciano, la figlia di Benito Mussolini e moglie di Galeazzo, e Leonida, il padre
di Edoardo, ex partigiano e comunista. Esterrefatti ed attoniti anche diversi
degli interpreti del film omonimo andato in onda su Rai uno e che, prima di
lasciare l’isola, a completamento delle riprese, erano stati ospiti di Edoardo
nella sua casa di contrada Capistello. Non si esclude, condizioni meteo
permettendo, che lo stesso Sorgi e qualche componente la produzione del film
possa essere oggi a Lipari per i funerali. Intanto, nell’isola di Lipari, ma
più in generale in tutto l’arcipelago, il gesto estremo di Edoardo continua a
restare l’argomento principe di ogni discussione ed occasione per interrogarsi
sul futuro anche alla luce della crisi che, da queste parti, si fa
particolarmente sentire. Basti pensare che, in un arcipelago che fa del turismo
la maggiore fonte di sopravvivenza, durante la Pasqua si è raggiunto il minimo
storico di presenze turistiche.
Lipari
Salvatore Sarpi
Dopo
Messina anche la natia Lipari ha voluto salutare ieri l’onorevole Totò D’Alia.
Nella Basilica Cattedrale di San Bartolomeo, dove la bara era giunta martedì
sera, in tanti hanno voluto stringersi attorno alla famiglia e portare l’ultimo
saluto all’onorevole, nativo della frazione liparese di Pianoconte, che ha
sempre rappresentato un costante punto di riferimento per gli eoliani tutti e
per la politica locale, in particolare, sin dai tempi della Democrazia
Cristiana.
Alla cerimonia funebre hanno preso parte la moglie Anna, i figli
Gianpiero, Marcello, Riccardo, la sorella Nunziatina e i parenti. Tra i
presenti, tra gli altri, il sindaco di Lipari, Marco Giorgianni, il presidente
del consiglio comunale Adolfo Sabatini, alcuni consiglieri comunali e
rappresentanti di quello che, ai tempi, fu lo “zoccolo” duro della Democrazia
Cristiana a Lipari. Durante l’omelia, il celebrante Monsignor Gaetano Sardella,
si è soffermato a descrivere la figura di quest’uomo “partito da questo scoglio
in mezzo al mare per raggiungere posizioni di rilievo nella politica regionale
e nazionale”. Un uomo che non ha mai dimenticato le sue radici e la
sua gente e che, sul finire della sua carriera politica, aveva voluto portare
il suo contributo d’esperienza e conoscenza anche al suo comune ricoprendo il
ruolo di assessore comunale. Il corteo funebre, diretto dopo la Santa Messa,
verso il cimitero principale di Lipari, è stato aperto dal gonfalone del
maggior comune eoliano, listato a lutto. La salma dell’onorevole Totò D’Alia
riposerà nella cappella di famiglia dove era già stato tumulato il figlio
Claudio deceduto prematuramente.
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