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martedì 9 marzo 2010

Leggo... e mi viene da ridere...ma forse bisognerebbe piangere. Riflessioni su una nota della Regione

"Leggo.. e mi viene da ridere... ma forse bisognerebbe piangere".
No, il direttore di Eolienews non è impazzito ma, dopo aver letto un comunicato stampa della Regione (del quale proponiamo in corsivo ampio stralcio), è il minimo che si possa dire...anzi scrivere...
Dopo l'inaugurazione del museo minerario di Trabia Tallarita, avvenuta ieri, l'assessore regionale ai Beni culturali e all'Identita' siciliana, Gaetano Armao, ha detto, così come si legge in un comunicato stampa della Regione:
"Parlare della zolfara significa parlare di un pezzo importante della storia della Sicilia. Un mondo di grandi contrasti, se e' vero che ai ricchi proprietari delle miniere si contrapponeva un esercito di diseredati tra miseria, poverta' e sfruttamento. Otre due secoli di storia sociale ed economica della nostra Isola ha fatto i conti, nel bene e nel male, con la zolfara. Per questo, oggi, e' importante restituire alla fruizione pubblica la miniera Trabia Tallarita, che costituisce uno straordinario esempio di archeologia industriale.
Il mondo delle miniere di zolfo non ha solo segnato la storia della nostra terra.......tanto che oggi possiamo dire che la zolfara e' parte integrante dell'identita' siciliana che abbiamo il dovere di tutelare e valorizzare".
A me, ma credo a molti eoliani che conoscono la storia, le vicissitudini della nostra isola, di lavoratori stremati dagli eventi meteo e dalla fatica, consci delle vittime causate dal "silicio che uccide" (leggasi pomice), le affermazioni di Arnao non possono che fare pensare all'esistenza di una similitudine tra miniere di zolfo e cave di pomice....ma anche a due pesi e due misure.
Ed è per questo che la similitudine si trasforma in rabbia poichè, se(giustamente) la "zolfatara è parte integrante dell'identità siciliana che abbiamo il dovere di tutelare e valorizzare", è ovvio chiedersi perchè non ci si muove parimenti per le cave di Porticello e Acquacalda anch'esse parte integrante di una identità e di una collettività.
E' il minimo che ci si possa chiedere guardando allo stato di abbandono e degrado in cui (anche la Regione) ha lasciato le cave pomicifere che, pur trasudando storia e anche sangue dei cavatori, sono state abbandonate al loro destino: fortemente pericolose per le comunità vicine (la martoriata e vilipesa Acquacalda su tutte) e per l'ambiente (viste le continue frane e smottamenti ed il ferro, plastica, legno, contenitori di vario genere ecc. abbandonati sulla montagna e al degrado).
Ancora più grave se si considera che quell'area è fra i "cardini" del titolo di Patrimonio dell'Umanità per le Eolie e in nome del quale una quarantina di padri di famiglia hanno perso il lavoro e stanno conducendo una dura e giusta lotta per riaverlo.
Ma non finisce qui... continuando a scorrere la nota dell'assessore Arnao... sorriso e pianto non possono restare più tali ma diventare tutt'altro... sfociando anche nell'ironia....o in amare considerazioni.
Ma leggiamo insieme cosa afferma ancora l'assessore regionale
"L'assessorato ai Beni culturali, da tempi non recenti, ha manifestato grande sensibilita' e interesse alla tutela dell'enorme patrimonio minerario dell'Isola. Per garantirne l'integrita', alcuni di questi siti sono stati sottoposti a vincolo. Poi, per arrivare alla piena valorizzazione, si e' passati all'acquisizione di fabbricati, castelletti, forni e impianti. Cosi e' stato fatto per la miniera Trabia-Tallarita, acquisita dall'assessorato con iter amministrativo iniziato nel 2000 e concluso nel 2003.
Il progetto di valorizzazione di quella che e' stata una delle piu' grandi e piu' importanti miniere di zolfo della Sicilia e' il frutto di sei anni di lavoro. Il risultato e' il 'Museo delle Solfare di Trabia Tallarita', ubicato nell'edificio dell'ex centrale elettrica Palladio, tra Riesi e Sommatino.
"Un plauso - dice l'assessore Armao - va alla sovrintendente di beni culturali e ambientali di Caltanissetta, Rosalba Panvini, che ha lavorato con passione e professionalita' alla realizzazione del progetto. Questa grande operazione culturale e' propedeutica all'avvio di un Distretto minerario della Regione siciliana.
L'obiettivo e' quello di recuperare, valorizzare e mettere in rete il nostro patrimonio minerario. Che potrebbe configurarsi come un circuito turistico virtuoso per rilanciare le aree interne dell'Isola. Si tratta di un progetto di valorizzazione delle zolfare - conclude Armao - che stiamo mettendo a punto con Legambiente Sicilia. Un programma di ampio respiro che punta a coinvolgere i Comuni interessati e le amministrazioni provinciali di Caltanissetta, Enna e Agrigento".
Plaudendo all'iniziativa dell'assessorato, di quella Sovrintendenza, ci stranisce come tutto questo, a tre anni dalla chiusura della Pumex, nelle Eolie "Patrimonio dell'Umanità" per i suoi vulcani (tra cui quello di Monte Pelato) tutto tace... anzi tutto si deteriora... si perde...nel nulla...nel disinteresse... non solo per il territorio.. ma anche per quei lavoratori che hanno perso il lavoro. Ci stranisce, inoltre, come l'assessore regionale (di quella Regione di cui fanno parte anche le Eolie?) nel parlare di progetti di fruizione del patrimonio storico-minerario lo collega solo "al rilancio delle aree interne dell'isola"
Eppure nell'area ex cave di pomice vi sono i requisiti per l"archeologia industriale", per il museo della pomice, per il parco-geominerario (mai partorito o mai voluto) o magari di tutti e tre insieme. Tutti "beni culturali" che rientrerebbero nelle competenze di Arnao.
Per questo, di fronte a questo "tesoro nella spazzatura" ,ci viene da ridere e piangere leggendo il comunicato dell'assessore Arnao.
Ma forse è solo una questione di "forza", di interesse per il territorio, per la sua storia e la sua cultura, che altri, in altre parti della Sicilia, stanno dimostrando di avere e noi no!!!!