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venerdì 12 marzo 2010

Il Camaro si gode il grande riscatto dell'esperto Riganò

E' finalmento arrivato il primo gol in maglia giallorossa per il liparese Massimo Riganò. Un gol pesantissimo che vale tre punti. Un gol in un momento delicato per il Camaro. Reduce da due sconfitte consecutive ha ridato quella serenità necessaria per affrontare l'ultimo scorcio di stagione.
Il bomber eoliano, non più giovanissimo, ad aprile compirà 37 anni, ha aspettato pazientemente il suo momento senza mai creare problemi nello spogliatoio, contribuendo, anzi con la sua esperienza a trasmettere serenità.
Giocatore furbo, vero rapinatore dell'area di rigore, domenica è stato lui l'uomo partita. Quarantacinque minuti da vero protagonista, un gol, un paio di occasioni pericolose e tanta voglia di regalare soprattutto la vittoria al Camaro.
– Un gol dal sapore particolare anche perché contro una ex squadra?
«Assolutamente no. Anzi per certi versi mi dispiace perché all'Orlandina necessitavano punti per una maggiore tranquillità. Per noi era importantissimo tornare a vincere perché le critiche, ingiuste, che ci sono piovute addosso dopo le due sconfitte consecutive stavano distruggendo quando di buono fatto fin'oggi. Nessuna rivalsa, sono ovviamente felicissimo di aver contribuito con una mia rete a ridare serenità al Camaro, che adesso potrà affrontare le ultime quattro gare con maggiore serenità».
– Questo gol cosa significa per te in ottica futura...
«Assolutamente nulla. Come sempre sarò a disposizione del tecnico rispettando le sue scelte».
I numeri non si possono contestare e quindi non sfugge l'enorme differenza di reti realizzate tra le formazioni che vi precedono in classifica e voi...
«Sicuramente, ma la nostra è stata una stagione straordinaria, i 51 punti conquistati rappresentano un ottimo score, l'unico neo in questa stagione, la presenza di formazioni stratosferiche che non hanno nulla a che vedere con questa categoria. È chiaro che se avessimo realizzato qualche rete in più forse avremmo potuto puntare ancora più in alto. Ma vi assicuro che quello che è stato fatto è straordinario».