LETTERA APERTA DELLE MOGLI E DELLE MADRI DEGLI EX LAVORATORI DELLA POMICE
Scusate se vi vogliamo rubare qualche momento del vostro tempo, noi siamo le madri e le mogli degli ex lavoratori della pomice, Voi vi chiederete cosa vogliamo; ebbene abbiamo qualcosa da dire anche noi.
Molti di Voi credono che questo problema non li riguardi direttamente,ma crediamo che 38 famiglie che non hanno più il loro sostentamento invece vi coinvolge.
Si perchè vedete, noi siamo quelle che tutti i giorni vengono a comprare il pane, noi veniamo nei supermercati a fare la spesa, a comperare la carne, entriamo nei vostri negozi (ormai raramente è vero, visto però la nostra attuale situazione), anche noi andavamo a mangiare la pizza o un gelato, anche noi ristrutturiamo le nostre case(nostre ancora per poco,visto che non riusciamo a pagare i mutui), consumiamo l'energia elettrica e anche se con notevoli difficoltà abbiamo continuato a pagare le bollette, e così via......
Forse voi pensate che la nostra situazione non peserà anche sulle vostre attività, noi crediamo invece che non sia proprio così,perchè anche noi contribuiamo all'economia del paese, a differenza dei turisti,noi viviamo sull'isola 365 giorni l'anno.Noi non chiediamo l'elemosina, ma Vi esortiamo ad essere solidali concretamente con noi ed i nostri mariti e figli, perchè il titolo di Patrimonio dell'Umanità di cui ci si riempie tanto la bocca non ha riempito le tasche e lo possiamo vedere dalle presenze dei turisti:ogni anno sempre meno e solo nei 15 giorni d'agosto, ma ai nostri cari ha tolto il loro posto di lavoro, la loro dignità di uomini ma sopratutto di padri i quali non hanno il coraggio di guardare negli occhi i loro figli visto che non hanno modo di poterli mantenere.
I nostri figli siedono tra i banchi di scuola con i vostri, sono amici dei vostri e crediamo che anche loro meritano le stesse cose.
Questi uomini stanno protestando non perchè non hanno voglia di lavorare, come spesso abbiamo sentito dire; al contrario loro vogliono poter lavorare,loro avevano un lavoro e gli è stato tolto con forza dalle Istituzioni, le stesse che hanno assicurato che questo posto glielo avrebbero ridato.
Ci dispiace constatare che ancora una volta tutti gli eoliani di cui noi facciamo parte, preferiscano girare la testa, guadare dall'altra parte, ognuno pensa ai propri interessi, altre volte quando si sono presentate problematiche di comune interesse tutti hanno protestato : certo ognuno ha il proprio dio denaro a cui pensare!!!!!!!!!
E poco importa se 38 famiglie hanno subito una grande ingiustizia e debbano essere solo loro a pagare le inadempienze e le bugie di tutte le Istituzioni.
Concludiamo citando 2 articoli della Costituzione:
Art.1 L'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro.
Art.4 La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendono effettivo questo diritto.
A voi trarre le conclusioni GRAZIE!!!!!!!!!!
VI PROPONIAMO L'INTERVISTA DA NOI REALIZZATA CON DANIELA MANTINEO, MOGLIE DI UNO DEGLI OPERAI CHE SONO FUORI DALLA MOBILITA':