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sabato 13 marzo 2010

Sciopero e dignità (di Anna Miracula)

(Anna Miracula) Così è la vita, momenti in cui non vedi più la luce , momenti in cui non scorgi di lei che un piccolo puntino alla fine di un lungo tunnel buio e speri prima o poi di arrivare alla fine di quel tunnel, massacrato, umiliato, deriso e amareggiato fino all’inverosimile, ma vivo e finalmente sereno.
Solo contro tutto e tutti , nemmeno una mano,un sorriso,una stretta di mano ti risollevano da questo burrone dove senti di essere precipitato e non vedi nessun appiglio dove aggrapparti.
Ecco, io è così che immagino cosa stia vivendo ognuno dei mortificati lavoratori (non mi piace la parola Ex, vale a dire una sconfitta del loro essere persone dignitose).
Ho visto nei loro occhi e negli occhi dei loro familiari un senso di vuoto e di sconforto,misto a rabbia e risentimento verso chi li ha lasciati in balia di un mare in tempesta e adesso non gli sta tendendo una corda per salvarli.
Le mogli, con la stanchezza nei loro volti ,stanno sostenendo i mariti, i colleghi con tutti i sacrifici che questo comporta alla loro normale gestione familiare : figli,anche piccolissimi lasciati presso amici,nonni,parenti ; le loro case abbandonate da giorni ,con tutte le difficoltà che più di altri ogni donna conosce.
Tutte unite e solidali con i loro compagni e con il resto dei lavoratori che ignorano quando e se finirà questa spaventosa vicenda, ma ancor di più stressa l’attesa di sapere il MODO in cui finirà questo calvario.
E tutto questo lo stanno affrontando da soli ,con la solidarietà di parte della popolazione, con il supporto della stampa e dell’informazione on-line, ma senza una mano tesa dalla parte politica, totalmente assente , sia dal punto di vista istituzionale che fisico.
Una indifferenza totale, assurda,ostile , quasi come questi uomini fossero invisibili dentro quel Palazzo che ricordo ,non è una casa privata , ma la sede del Comune di Lipari dove “vive” e si
“nutre”la nostra classe politica.
No, non è questo che si aspettavano queste persone da quest’ultimo tentativo disperato, o forse un po’ lo avevano previsto, reduci dalle esperienze degli anni precedenti, dove tutto è finito nel silenzio.
Loro e i loro figli, futuro della nostra società distaccata che sa della loro protesta solo perché ne legge un trafiletto sui giornali locali e regionali ; Loro e i loro figli sono le vittime, immolate in nome di una scorretta e squallida politica farcita del potere e condita dall’arroganza che si protrae da anni e che ha portato degli uomini onesti e lavoratori a questo punto di rottura .
Credo che il minimo che noi eoliani possiamo fare sia dargli una mano in questo momento difficile,che non è difficile solo per loro ma lo è per tutti noi,e continuerà ad esserlo fin quando non ci metteremo in testa che l’unione di un popolo fa la forza.
Il sacrificio che tutti loro stanno facendo deve servire da esempio alla nostra collettività ; mentre noi stiamo comodamente seduti in poltrona davanti alla tv o a sparare fesserie al Pc, o ancora mentre ci stiamo divertendo nei locali, presso il Palazzo Comunale vi sono padri di famiglia che non dormono,non mangiano un pasto normale già da alcuni giorni, o addirittura non mangiano affatto, e si organizzano i turni per continuare a presidiare la Sala del Sindaco.
E tutto questo ha un solo fine : conquistarsi nuovamente un posto da cittadino dignitoso nella società e guadagnarsi il diritto di poter dire a tutti <>, potersi guardare allo specchio da uomo ,da padre e da marito e tornare ad essere ottimista.
E’il mio augurio per tutti loro, e credo che non sarà una buona Pasqua se prima non si regalerà una speranza a tutte queste famiglie, ma una speranza concreta perché di promesse credo ne abbiano già sentito troppe.
E con le promesse non porti il pane in tavola ai tuoi figli.
Anna Miracula