VI PROPONIAMO UN ARTICOLO PUBBLICATO UN ANNO FA....NELLO STESSO GIORNO
Le coste “a rischio” delle Eolie e l’ennesima presa in giro di ministri e plenipotenziari del governo Berlusconi.
L’ordinanza
49/2010 dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Lipari, reiterata
d’ufficio con sollecito al Comune per dare massima visibilità al
provvedimento, sancisce di fatto l’inaccessibilità di gran parte dei
litorali delle Eolie normalmente frequentati da bagnanti e imbarcazioni.
In nome della sicurezza, viene assestato un duro colpo a un settore
vasto che – come immediata conseguenza di una crisi sempre più tangibile
– versa già in gravi difficoltà. Soltanto a Lipari, per fare un
esempio, i divieti di accesso e balneazione colpiscono lo specchio
acqueo dell’Hotel Carasco, le spiagge attrezzate come White Beach e
Valle Muria o comunque frequentate come Praia Vinci, Spiaggia dei
Gabbiani e Pietra Liscia; probabilmente, in alcuni casi ci troviamo di
fronte a un eccesso di cautela, nel senso che la motivazione
dell’interdizione – l’instabilità delle falesie soprastanti – sembra
interessare tratti di litorale per i quali il rischio non appare
maggiormente significativo di quanto lo sia in altre aree, tuttavia non
menzionate nell’ordinanza. Ma la sua reiterazione è una realtà e ci
mette di fronte a un fatto compiuto. Dato che l’ordinanza vieta
l’accesso agli isolotti di Panarea, sarebbe facile ironizzare
sull’immaginifica vicenda della grotta che il sindaco di Lipari vorrebbe
intitolare a William e Kate, ma che – essendo stata interdetta – non
sarà agibile per un possibile cerimoniale.
C’è tuttavia poco
da ironizzare. È invece necessario chiedersi come sia stato possibile
arrivare a questo risultato dopo un anno trascorso nell’indifferenza più
assoluta e senza pianificare in tempo interventi preventivi, a tutela
della pubblica incolumità ma anche dell’andamento di una stagione
turistica che già si preannuncia difficile. Immediatamente dopo l’evento
sismico dell’agosto scorso, si era parlato di messa in sicurezza delle
falesie maggiormente interessate dal terremoto e dalle frane (almeno di
una parte), e di ingenti finanziamenti che avrebbero permesso di
attivare queste procedure d’urgenza. “Metteremo in sicurezza i
due-tre punti più a rischio frane … il ministro dell’ambiente Stefania
Prestigiacomo si è attivamente impegnato contro il rischio
idrogeologico: c’è un miliardo di euro stanziato nell’ultima finanziaria”
(17/8/2010, dichiarazioni di Guido Bertolaso, allora a capo della
Protezione Civile). Ad oggi, nonostante le roboanti dichiarazioni del
sottosegretario (nonché cittadino onorario del comune di Lipari), non è
stato messo in sicurezza nemmeno un metro di costa; il risultato –
altamente prevedibile – è sotto gli occhi di tutti: un’ordinanza che –
richiamandosi a presupposti di natura geologica – sarà difficilmente
contestabile e ancor più difficilmente revocabile, dato che nel
frattempo non è successo e non succederà nulla di nuovo.
Pietro Lo Cascio
consigliere comunale di Sinistra Ecologia Libertà
NDD-
Lo Cascio fa riferimento all'ordinanza del Circomare che potrete
leggere scorrendo cliccando su questo link http://eolienews.blogspot.com/2011/05/coste-rischio-frane-lordinanza-del.html
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