Ritengo necessario tornare a parlare del “muro di Ellenica” che Leonida Bongiorno ha dedicato
ad Edda Ciano, la cui storia è stata magistralmente narrata dallo scrittore
Marcello Sorgi nel libro “ Edda Ciano e il Comunista”, e proposta anche in un
filmato televisivo. E’ indubbio che è monumento il segno che fu posto e rimane
a ricordare di un persona o di un avvenimento. E’ monumento qualunque opera
d’arte che per il suo pregio d’arte o di storia, o per il suo significato,
abbia speciale valore culturale, artistico e morale. Per espressa volontà dell’ex
Sindaco del Comune, Mariano Bruno (verbale del 16.03.2012), il “muro di Ellenica”
è stato raso al suolo utilizzando i metodi sofisticati degli Emirati Arabi e dell’Egiziani
(martello, scalpello e martello pneumatico), per essere ricostruito in
prossimità del Palazzo Comunale di Piazza Mazzini. Spostamento che poteva
benissimo essere evitato, anche in funzione delle tante proteste apparse sulla
stampa. Ecco cosa scriveva al Sindaco Bruno il responsabile della “ Studio FC
& Associati s.r.l.” nella nota prot. n° 401920 del 15.11.2011, a tale
proposito: “Da un punto di vista tecnico il monumento può essere sia spostato
sia lasciato nella sua posizione attuale, ovviamente con qualche sacrificio
rispetto alla funzionalità ed alla capienza del parcheggio e della piazza”. Per
non abbattere il “Monumento” bastava quindi perdere qualche spazio a parcheggio, ammesso che la Regione lo finanzi.
Naturalmente non riesco a comprendere a che cosa serve un mega-parcheggio in
Piazza Mazzini quando è indispensabile ridurre il traffico veicolare
all’interno del centro storico.
Esaminando il fascicolo presso il Servizio Lavori Pubblici del Comune
ho riscontrato diverse autorizzazioni paesaggistiche
rilasciate dalla Soprintendenza Beni Culturali ed Ambientali di Messina a firma
del Soprintendente, Arch. Scuto e del Dirigente, Arch. Piccione (1843/10, 9722/11,
36041/11, 9722/11, 3021/12, 11624/12) . Ho
anche preso visione di un verbale del 14.02.12, nel quale in effetti si parla
dello spostamento del monumento, presenti l’Arch. Scuto, l’Arch. Piccione,
l’Arch. Tigano, il Dott. Spigo, il Dott. Benfari, e naturalmente l’ex Sindaco
Bruno. Ma nessuna formale autorizzazione allo smonto ed allo spostamento del
monumento è stata riscontrata nel fascicolo, sia da parte della Soprintendenza,
che da parte dell’Amministrazione Comunale, come invece espressamente richiesta
nel verbale del 16.03.2012.
Orbene, le Soprintendenze per i Beni Culturali ed Ambientali comprendono varie Unità Operative. Per quanto riguarda lo
spostamento del “muro di Ellenica”, costruito tra il 1970 ed il 1971, l’Unità Operativa interessata all’istruttoria
ed al rilascio dell’Autorizzazione Paesaggistica è quella relativa ai Beni
Storici, Artistici ed Iconografici (U.O.12). Dagli atti visionati non mi è
sembrato che la citata Unità Operativa sia stata mai chiamata in causa per il
parere di competenza in merito allo spostamento effettuato, e da informazioni
assunte l’U.O.12 di Messina non ha mai ricevuto alcuna richiesta di
autorizzazione per il lavoro di spostamento del monumento di Bongiorno. Tra l’altro, in caso di assenso, i lavori di
smonto si sarebbero dovuti effettuare in presenza di personale della U.O. Se le
notizie che ho raccolto sono esatte i lavori di spostamento del “muro di Ellenica” debbono ritenersi perché mancanti del parere specifico
dell’Unità Operativa per i Beni Storici, Artistici ed Iconografici. Non credo
che il Soprintendente di Messina possa avocare a sé il rilascio
dell’Autorizzazione Paesaggistica che prevede lo spostamento di un monumento di
valenza storica ed artistica senza l’istruttoria ed il parere dell’Unità
Operativa competente.
Naturalmente sarà compito del Servizio Illeciti del Comune di Lipari
verificare la regolarità degli atti e dei lavori eseguiti, ed in particolare la
presenza del personale dell’Istituto messinese durante i lavori di smonto,
atteso che gli interventi pubblici, proprio
perché tali, debbono essere eseguiti nel pieno rispetto della legge,
così come viene richiesto ai cittadini. Oggi,
sicuramente, il compianto Prof. Luigi Bernabò Brea, che ha visto progettare e
costruire il monumento; che ha conosciuto lo stato d’animo dell’artista; il suo “desiderio di ricordare per sempre una donna”,
che oggi sappiano essere Edda Ciano; il “messaggio” che con il canto
dell’Odissea di Omero da qual preciso punto scrutando l’orizzonte ha inteso
trasmettere nel tempo ad Ellenica, ma anche a noi, non avrebbe mai consentito
lo spostamento dell’opera. Ma per qualche parcheggio in più si è voluto
rompere questo dialogo che nel tempo si tramandava. Il monumento sarà
nuovamente eretto, sicuramente con inevitabili
imperfezioni. Ma sarà per sempre un “Muro”
senz’anima”.
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