Tolleranza zero contro gli "untori". L'aveva preannunziata nei giorni scorsi il presidente di MessinAmbiente, riferendo delle prime denunce all'autorità giudiziaria relative a casi di cittadini colti in flagrante mentre smaltivano illegalmente rifiuti di ogni genere e dimensione. Ma ora il sindaco Buzzanca e l'avvocato Nino Dalmazio dichiarano "guerra" su tutto il territorio comunale: «È un malcostume che a Messina è diffuso più che in altre città, è uno sfregio all'immagine ed è anche un "buco nero" nei conti pubblici, perché per risanare i tratti deturpati spendiamo in media ogni anno più di un milione di euro».
Dall'alba del 2009 fino a ieri mattina sono state bonificate 1182 discariche abusive. Un numero enorme, a rispecchiare un fenomeno che non conosce zone di serie A o di serie B. Tre giorni fa – confermano gli uomini della polizia municipale e di MessinAmbiente – perfino a piazza Cairoli qualcuno aveva depositato suppellettili e materassi. In quel caso si è intervenuto subito, ma è la conferma che davvero si è oltrepassato il segno. E il Comune ha deciso allora di seguire altre strade rispetto anche al recente passato: stavolta niente più lamentazioni e accuse generiche, ma la meticolosa ricerca delle responsabilità. Sono state denunciate finora numerose ditte e diffidati parecchi esercizi commerciali del centro, si è ventilato il reato di inquinamento ambientale (e non solo di smaltimento illegale dei rifiuti), è stato chiesto anche il risarcimento dei danni.
Sembra una delle fatiche di Ercole. Vi sono aree dove le discariche a cielo si sono riformate anche a un'ora di distanza dal passaggio dei mezzi Nu. Vi sono casi eclatanti come quello del litorale di Maregrosso, dove nei giorni scorsi è stata posta sotto sequestro un'ampia porzione di spiaggia "sequestrata" da un privato e adibita a deposito di elettrodomestici in disuso. Era uno "spettacolo" ben conosciuto, evidenziato nelle immagini e nelle riprese televisive durante i sopralluoghi effettuati via mare dalla guardia costiera e dalla polizia municipale. Finalmente si è intervenuti.
Che si sia in presenza di una vera e propria emergenza ambientale, è fuor di dubbio. Ed è ancora più grave se si pensa che sono pochissimi, almeno in percentuale, i cittadini che fanno ricorso al servizio di smaltimento dei rifiuti ingombranti.
Il sindaco Buzzanca si appella ai messinesi: «Senza il contributo dei cittadini, la nostra è solo una lotta contro i mulini a vento. Possiamo prenderci in carico tutte le colpe del mondo, ma dovrà farlo anche chi non vuol bene a questa città. Staneremo giorno per giorno i responsabili e li obbligheremo a pagare i danni arrecati all'ambiente e all'immagine di Messina». Tolleranza zero, appunto. (Gazzetta del Sud)
NDD- Se Messina piange Lipari non ride di certo. Discariche piccole, medie e maxi e di ogni tipologia sorgono dappertutto. Elettrodomestici,mobili, materassi, sono sempre più abbandonati vicini ai cassonetti; gli stessi "prodotti" più olii esausti ed inerti vengono abbandonati ovunque a formare vergognose discariche.
Logico chiedersi cosa si fa e cosa farà l'amministrazione, forse anche l'ATO, per bloccare lo scempio e l'inquinamento ambientale.
Non si può continuare a giustificare il tutto con l'esiguità delle forze a disposizione nell'ambito della polizia municipale. E se è vero che i vigili sono pochi e non possono fare tutto, è anche vero che esistono altre strade. Ad esempio la videosorveglianza nei punti strategici, le guardie ecologiche, ecc.
Sono questi solo due esempi, sarà la pubblica amministrazione a trovare le soluzioni migliori se davvero si vuole ancora porre fine a questa vergogna e salvare l'ambiente... inevitabilmente anche con l'applicazione di multe salate (per come vanno le cose il finanziamento per la sorveglianza è garantito) e delle previste denunce all'autorità giudiziaria.
C'è realmente questa volontà? Ci auguriamo di si, altrimenti il nostro è solo tempo perso!