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giovedì 24 settembre 2009

Pdl-Sicilia, attacco frontale ai coordinatori

I parlamentari siciliani del Popolo delle Libertà, Fabio Granata, Dore Misuraca,Pippo Scalia, Carmelo Briguglio e Nino Lo Presti, hanno ufficialmente avviato il nuovo progetto politico che si sostanzierà nella creazione del Pdl Sicilia.
Il primo passo istituzionale e politico sarà la comunicazione, nei prossimi giorni, alla Presidenza dell'Ars, della formazione del nuovo gruppo parlamentare che conta di raccogliere anche l'adesione dei deputati regionali vicini alle posizioni del sottosegretario Gianfranco Miccichè. Contestualmente - dicono i parlamentari - si valuterà la possibilità di costituire gruppi autonomi anche negli enti locali dell'Isola, partendo dalle realtà metropolitane e dalle province più grandi. « Il Pdl Sicilia – spiegano i parlamentari – intende rappresentare un punto di riferimento certo non solo per i rappresentanti istituzionali e per i militanti che aderiranno, ma anche per il mondo dell'associazionismo e per tutti quei cittadini che desiderano dare un contributo d'innovazione e modernità alla politica siciliana».
Da Roma replica il coordinatore nazionale del Pdl Ignazio La Russa: «Per fortuna si tratta solo di un annuncio e di solito non a tutti gli annunci seguono fatti. Sarebbe una cosa poco responsabile, bisogna lavorare per unire e non per dividere».
E gli fa eco Enrico La Loggia, vicepresidente dei deputati del Pdl: «Concordo con il ministro La Russa che la formazione di un gruppo Pdl Sicilia, oltre che poco responsabile, sarebbe anche del tutto inutile e dannoso. La Sicilia non ha bisogno di questo, ma di una politica alta al servizio dei suoi cittadini. Cosa che può essere realizzata solo da un Pdl che sia in grado di ricomporsi ed agire unitariamente».
Ma Carmelo Briguglio, deputato siciliano tra i promotori del Pdl Sicilia ribatte a ruota: «Mi meraviglio di certe meraviglie. Se il Pdl Sicilia nascerà sarà perchè il Pdl nazionale non ce la farà a superare l'anomalia politica e statutaria, unica in tutta Italia, di due co-coordinatori regionali che peraltro, quando straparlano come in questi giorni dell'aut aut posto al ministro della Giustizia e al presidente del Senato di ordinare ai loro assessori di riferimento del governo Lombardo, non registrano nessuna indignazione, nessun richiamo all'ordine da parte di chi aveva il dovere di farlo. Il Pdl Sicilia non costituirà il gruppo domani e nemmeno dopodomani, ma - prosegue - è inevitabile che nasca come soggetto politico e parlamentare molto presto, se non verrà superata l'attuale gestione del Pdl siciliano, obiettivamente inadeguata sul piano della rappresentatività e incapace di svolgere il proprio ruolo nella maggioranza che sostiene Lombardo, che ha il sostegno di Berlusconi e Fini. C'è ancora tempo e spazio politico per ritrovare una sintesi unitaria - aggiunge - ma occorre farlo molto presto. Auspico che al di là delle schermaglie strumentali, in sede nazionale parta già domani una forte iniziativa politica in grado di ricomporre il partito intorno a una leadership regionale autorevole e condivisa».
E il deputato nazionale Fabio Granata rincara la dose: «intendiamo sostenere il governo Lombardo peraltro secondo le indicazioni a suo tempo sia di Berlusconi che di Fini e non è possibile assistere indifferenti ai continui attacchi che si muovono al suo governo. Le nostre città sono ultime nelle classifiche per qualità della vita e benessere, pur essendo una regione con straordinarie potenzialità che certo non sono quelle del Molise o della Basilicata, eppure sprofondiamo mentre c'è da mettere mano con urgenza all'utilizzo dei fondi europei dell'Agenda 2007- 2013. Questa è la vera irresponsabilità, non rendersi conto che bisogna aiutare i governo a portare avanti i progetti, incalzarlo su questo fronte, piuttosto che parlare di elezioni anticipate o di ritirare dalla giunta gli assessori. Un'ipotesi folle solo a pensarla, perché non tiene conto della drammaticità della realtà che richiede corale sforzo a impegnarsi per lo sviluppo. Il che non significa appiattirsi sulle scelte del governo ma contribuire alla sua azione di motore propulsore per l'economia, accelerare i progetti».
Nino Lo Presti dice che il gruppo potrà contare su 14-15 deputati: Non c'è alcuna divisione col Pdl, di divisione si potrà parlare solo quando qualcuno romperà l'aleanza con Lombardo e quel qualcuno potrà essere, come ha detto il ministro Alfano, solo Berlusconi».