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domenica 20 settembre 2009

Voglia di sabotare il treno dell’incoerenza (di Piero Roux)

Riceviamo da Piero Roux e pubblichiamo:
Lungi la me la volontà di mettermi in cattedra e bacchettare lo studente distratto.
Leggo le motivazioni che il giovane Luca adduce a giustificare la sua eventuale “scesa in campo”.
L’amico Luca è persona di fervida fantasia e chiare doti personali e culturali che, certamente, potrebbe proporre una -non sperimentata - terapia al moribondo governo locale.
Encomiabile la sua voglia di spendersi per il paese ma… mi lascia perplesso un passaggio della sua nota quando richiama ed invita i cittadini “a posizioni meno qualunquiste” (qualunquismo: atteggiamento caratterizzato da una generica sfiducia nelle istituzioni, nei partiti, nei vari soggetti della politica, veduti come distanti, perniciosi o comunque di disturbo, di intralcio, nell'autonomo perseguimento delle soggettive scelte individuali) ma evita di citare la coerenza (coerenza:di chi alle parole fa seguire una corrispondente azione).
La capacità di essere coerenti con ciò in cui si crede o ci si propone diventa il fondamentale presupposto su cui si basa la fiducia in noi stessi e negli altri.
Attitudine che suscita rispetto anche da chi altrimenti la pensa.
La coerenza, per essere "vera" deve includere tutto il percorso, dalla motivazione iniziale (scelta di campo), all'uso dei mezzi e dei modi di procedere (progetto) e deve essere supportata da una chiara coscienza di sé.
Inoltre diventa evidente come non siano sufficienti le buone intenzioni, e come i modi e mezzi usati in una qualunque realizzazione siano determinanti nel qualificarne il risultato finale.
Nell’amico Luca, che seguo da tempo nel suo percorso politico, non riesco a trovare, (forse perché – dato la giovane età- ne ricerca ancora l’erba migliore) alcuna traccia di coerenza politica.
L’ho visto –piuttosto- brucare, a momenti alterni, in diversi campi e nell’incertezza, evitare ogni possibile decisione su “da che parte stare …e perchè”.
E’ anche vero che, i programmi espressi dai candidati a Sindaco, potevano – a suo tempo-essere condivisi o no e personalmente, non condividendo il programma Bruno, basato in larga misura sulla questione megaporto e su una diversa(dalla mia) idea di sviluppo del nostro territorio, non potrei oggi (per coerenza) far parte di un progetto avversato.
Nel nome dello “spirito di servizio” non si possono accettare principi non condivisibili ne, tantomeno, rendersi partecipi e coadiuvatori di un progetto che anche i giovani (che oggi manifestano disponibilità) hanno trovato - allora – aberrante, schierandosi con la parte che questi progetti avversava.
Forse, anzi sicuramente, la mia non più giovane età, mi lega a dei concetti ormai desueti fatti di onestà morale ed intellettuale, attaccamento ai concetti quali socialismo in contrapposizione a liberalismo, solidarietà tra persone e popoli, democrazia quale vero governo diretto, libertà quale condizione di progresso civile.
La politica italiana e, di pari passo, quella eoliana, vanno troppo in fretta; corrono veloce ed inesorabilmente verso quel baratro in cui governi (nazionale e locale) affidati ad uomini che diventano ogni giorno sempre più autoritari e fascisti, lo sta portando.
Chiedo venia se cerco di sabotare(con le parole) il treno dell’incoerenza e passo oltre, facendo largo ai giovani che non riesco più a capire ma, certamente – loro si-hanno capito tutto…..Beati loro….
Auguri a chiunque sarà chiamato al nuovo incarico di assessore.
Piero Roux