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venerdì 25 settembre 2009

Lettera al direttore. "Vedo una gran confusione di idee e di proposte.. occorre diversa offerta formativa e preparazione culturale"

Riceviamo e pubblichiamo:
Sono un operatore sociale e seguo spesso i blog locali; devo dire che nelle ultime settimane vedo una grande confusione di idee e di proposte per il nostro arcipelago sia tra i “vecchi” che tra i giovani ( tra quest’ultimi qualcuno anche indolente ) tendente, per la maggior parte, a sfruttare anziché preservare e custodire questo patrimonio dell’umanità…, frase molto abusata, forse senza capirne il vero significato. Mi ha molto colpito l’analisi fatta alcune settimane addietro dal Dott. Saltalamacchia, sulla situazione socio-culturale- ambientale del territorio molto veritiera e corrispondente a ciò che anche noi operatori abbiamo sempre evidenziato.
Ma vi siete accorti di come sono le nostre famiglie ed i nostri giovani? Abbiamo tutte le caratteristiche negative della società moderna pur vivendo in un contesto piccolo e per certi versi protettivo. I nostri giovani lavorano soltanto 4-5 mesi l’anno con qualifiche inferiori e gli altri 7 mesi sono in “depressione” e non vogliono lavorare anche perché per il 90% trattasi in nero. Le azioni politiche attuate sono soltanto per l’incremento del turismo. Ma la nostra vita e quella dei nostri figli?
Sono stati previsti dei progetti sociali per affrontare le problematiche giovanili, ma, nonostante le risorse finanziarie siano ferme da molti mesi, non vengono attivati perché i vari politici di turno “non vogliono trovare i locali disponibili”.
Si parla solo di incrementare il turismo come l’unico toccasana per il nostro benessere.
Penso che noi cittadini non ci rendiamo conto che le nostre, sono isole e come tali, hanno dei limiti, positivi e negativi, come d’altronde accade per Ustica, Capri, Ponza, etc. ( a proposito, qualsiasi paragone per lo sviluppo deve essere fatto con tali realtà e non con la Sardegna, un pochino più grande!) Se io vivo o scelgo di fare vacanza alle Eolie devo sapere che posso avere dei problemi di trasporto con il mare in tempesta, altro discorso se invece non posso viaggiare perché con il mare forza 3 l’approdo non è sicuro o, ancora peggio, le corse sono poche ed i mezzi spesso in avaria perché obsoleti. Abbiamo bisogno di collegamenti quotidiani tra le isole, con Milazzo e Messina.
Sembra che la cosa importante sia progettare aeroporto, megaporto, strade e quant’altro per distruggere il territorio e richiamare il turismo. Mi chiedo: se non abbiamo acqua, fogne, depuratori, adeguato smaltimento dei rifiuti, come facciamo a sostenere l’arrivo dei turisti? Le barche da diporto dove smaltiscono i liquami ed i rifiuti? Forse a mare come avviene da sempre? Infatti dopo le ore 13.00 molto spesso i litorali sono talmente sporchi da non poterci fare il bagno. Forse per questo che il sindaco chiede l’emergenza turismo?
Credo che il turismo che possiamo permetterci, data la limitatezza del territorio, debba essere un turismo di qualità: “ poco ma buono”, che desidera nuotare in acque pulite e non vedere immondizia o sentire rumori di ogni genere. Turismo di qualità e sostenibile, a mio parere, significa valorizzare e preservare le bellezze naturali esistenti ed incrementare altre attività collegate alla vocazione turistica che vogliamo darci: per esempio incrementare l’agricoltura ed iniziare a produrre in loco i prodotti che i ristoratori potranno offrire ai loro ospiti ( degli imprenditori del Nord stanno investendo in viticolture e noi locali stiamo a guardare); incrementare le attività inerenti la trasformazione dei prodotti ittici ed alimentari; incrementare l’artigianato locale, tutte attività che permettono ai nostri giovani di lavorare 12 mesi l’anno e di poter avere progetti per il futuro anziché precarietà e superficialità. INSOMMA BASTA ALBERGHI E CEMENTO. Ma tutto questo, come diceva il Dott. Saltalamacchia, deve innanzitutto cominciare da una diversa offerta formativa e dalla preparazione culturale.
LETTERA FIRMATA