(Pino La Greca)“per attrarre il turismo e creare sviluppo, il governo della Regione mira a indirizzare i beni ambientali verso un uso sociale attraverso la fruizione culturale e non esclusivamente materiale del patrimonio naturale”, lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, alla presentazione del “Piano di interpretazione ambientale” che mette in rete le 32 riserve naturali gestite dall’Azienda regionale delle foreste demaniali.
“con il testo – ha aggiunto Lombardo – si è voluto ridisegnare, in un progetto chiaro, il nuovo ruolo delle riserve quali soggetti attivi di una politica turistica, in cui possono rappresentare un vero patrimonio economico ed occupazionale, oltre che naturalistico”.
Progetto da valutare con attenzione, anche per chi, come il sottoscritto, non ha votato per Lombardo e per l’MPA; ma in termini di ritorno turistico, economico ed occupazionale per l’arcipelago delle Eolie qual è la situazione?
Le isole di Lipari e di Vulcano sono in una situazione di limbo dantesco, ci sono i decreti, ci sono le perimetrazioni, ci sono stati consigli comunali infuocati, ma le due riserve naturali più significative non risultano affidate, né si intravede, al momento, un futuro positivo, nella direzione indicata dal presidente della Regione, nonostante la folta presenza in consiglio comunale e nella Giunta Municipale di Lipari di rappresentanti dell’MPA, il partito di Lombardo. Forse i suoi stessi amici di partito non credono alle sue parole?
Le restanti Isole del Comune di Lipari sono tutte affidate all’azienda demaniale forestale, ma non mi ricordo, negli ultimi sette anni, di un intervento in consiglio comunale a Lipari del Responsabile delle suddette aree. Mi chiedo se l’amministrazione ha mai sentito l’esigenza di avviare e realizzare un confronto con l’Azienda Demaniale Forestale e quale risultato è stato conseguito in questa direzione?
Certo qualcuno può continuare a pensare che tanto, riserva o non riserva, non cambia nulla. A mio giudizio non è così: gli incendi continuano a svilupparsi numerosi di anno in anno, e con loro arriva il dissesto del territorio: torrente colmi di fango, massi e pietrame sulle strade con rischi per l’incolumità dei cittadini. Non mi risulta nessun intervento organico né dei proprietari dei fondi né dell’amministrazione comunale.
Lo stesso dicasi per i sentieri: il Comune di Lipari non dispone, per quanto di mia conoscenza, di nessun piano organico, di nessun progetto finanziabile, per la sistemazione delle decine e decine di sentieri che attraversano le nostre aree agricole, o meglio ex-agricole, aree a forte vocazione paesaggistica, per il trekking e le escursioni; senza interventi arriva il degrado che tutti noi conosciamo con la creazione di decine di discariche abusive per il mancato controllo del territorio.
Naturalmente contro tutto questo c’è un solo intervento risolutore: attuiamo immediatamente le riserve nelle Isole di Lipari e Vulcano, chiedendo al Presidente Lombardo, all’assessore al territorio e Ambiente e all’assessore all’agricoltura, di passare dalle parole ai fatti con un forte intervento a favore delle Isole Eolie che ci consenta di porre un argine al dissesto ed al degrado.
Continuare a sostenere, demagogicamente da parte di qualche amministratore, che le riserve sono un “esproprio” del diritto di proprietà degli eoliani, è una posizione fuorviante e miope, che al dì là del facile applauso, conduce all’emarginazione delle nostre isole dai circuiti del turismo di qualità per condannarci ad un turismo di massa caotico e dissennato che finirà per distruggere il nostro patrimonio dell’Umanità.
Lipari 27 ottobre 2009
Giuseppe La Greca