(ANNA MIRACULA) Dice un proverbio: “Quando l'acqua tocca il culo, s'impara a nuotare”..o si dovrebbe..
Scusate il termine poco educato, ma questo proverbio simbolizza perfettamente gli avvenimenti delle ultime ore di cui gli eoliani sono stati informati e che credo possano bastare per fare il punto della situazione con relative deduzioni.
Trasporti ultimo atto. Sembriamo proprio agli sgoccioli di questa fantomatica tragedia con le sembianze di una farsa, abbattutasi sulle Eolie; di tutto rimando, nelle lettere di rimostranze da parte dei nostri amministratori si inviano anche cordialissimi saluti e sembra quasi una preghiera piuttosto che una vera protesta per quello che stiamo sopportando e a cui ci stanno costringendo.
Ma scherziamo? Si dovrebbero mostrare i denti, ringhiare come lupi e ci si scusa, quasi facendo degli inchini con chi ci sta togliendo il terreno sotto i piedi, giorno dopo giorno.
E’ come dire: prego accomodatevi, avanti il prossimo che vuol definitivamente affondare le nostre isole, c’è posto per tutti,… se fosse ancora in vita , si potrebbe invitare anche il caro vecchio pirata Barbarossa, peccato sia morto ..
Queste sono notizie più che allarmanti, sono gravissimi fatti che avrebbero dovuto spostare come minimo tutto il Consiglio Comunale a Palermo e non aspettare un incontro fissato da chi ha già deciso da tempo il nostro destino.
Tutto questo avrebbe dovuto far saltare sulla poltrona chi ci comanda, non con blandi telegrammi, ma con azioni di rivolta anche con la partecipazione dei cittadini.
Certo,come non giustificarli? Ci mandano anche un bigliettino di scuse e magari, chi lo sa, accompagnato con un mazzo di fiorellini provenienti dalle Isole Pelagie, dicendo che sanno di creare dei disagi ma chiedono esplicitamente e con cortesia a noi Eoliani di CAPIRLI nelle loro motivazioni. Esaurienti per carità, ma più le leggo e più mi chiedo: perché sempre e solo NOI eoliani, ancora una volta, dovremmo CAPIRE? Cosa c’è da capire? Forse che oggi una nave, domani un'altra, dopodomani un'altra ancora e così avverrà anche per gli aliscafi, ci toglieranno il diritto di vivere la nostra insularità, con tutte le difficoltà che già comporta l’esserlo, ma perché aggravare ancora di più la situazione?
Forse le isole Egadi, Pelagie o altre località sono più resistenti alle mortificazioni di quanto non lo siamo noi?
Perchè ogni qualvolta che la Società Siremar ha dei problemi,la parte del tappo di turno, in questo teatrino dei pupi, guarda un po’, deve essere interpretata dalle Isole Eolie che già martoriate lo sono abbastanza?
Ci hanno tolto la nostra dignità, ci stanno togliendo via via la voglia di vivere in queste isole; la gente, soprattutto i giovani vanno via, lasciando le loro famiglie, anche se a malincuore, alla ricerca di un futuro, come una volta, ai tempi dei nostri nonni, quando ci si imbarcava su una nave, navigando per mesi, insieme ad altri sventurati per cercare fortuna e far soldi.
I tempi sono cambiati, la tecnologia e il progresso avanzano impietosamente, ma la storia sembra ripetersi, stavolta non a causa di guerre e fame; è solo colpa di una mentalità ristretta, di ignoranza e cattiveria, di politiche sbagliate e non lungimiranti, elementi peggiori della guerra che finiranno con l’abbattere un popolo con secoli di storia alle spalle e una dignità che deve essere riconquistata.
ANNA MIRACULA