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mercoledì 28 ottobre 2009

In morte di Renato Profili, Prefetto (di Michele Giacomantonio)

(di Michele Giacomantonio) Apprendo della morte del Prefetto Profili. Era stato prefetto di Messina dal maggio del 1997 fino al marzo 2000. Giustamente Pino la Greca in un commosso ricordo sui blog lo ha definito un vero e sincero amico delle Eolie.
Io posso aggiungere che ho capito il ruolo ed il valore di una Prefettura solo grazie a Renato Profili. Egli fece infatti di questo istituto un centro unificatore di tutti i poteri diffusi sul territorio in una logica propulsiva che ha sconfitto i burocraticismi e le inerzie che gravano sulla Pubblica Amministrazione. Quando egli giunse nel 1997 ero già stato informato dagli amici di Pavia, città della mia fanciullezza e della mia gioventù, di quale straordinario personaggio ci era capitato in sorte. Improvvisamente la capacità di realizzazione della mia amministrazione ebbe una impennata positiva. Il defatigante lavoro di raccogliere le autorizzazioni ed i nulla osta di Genio Civile, Sovrintendenza, Forestali, Assessorati regionali che obbligava il Sindaco ad un tour de force fra gli uffici e a decine e decine di telefonate per potere perfezionare un provvedimento amministrativo, lavoro che allungava i termini in maniera indefinita, subì un salto di qualità. Il sindaco finiva di essere un pellegrino itinerante ed implorante che doveva scontrarsi con funzionari spesso svogliati e negligenti ma poteva rivolgersi al prefetto e chiedere di convocare lui una conferenza di servizio per emettere i pareri in una seduta congiunta. Certo non le aveva inventate Profili le conferenze di servizio. queste erano previste dalla legislazione sui comuni almeno fin dal 1990, ma lui diede loro quel carattere cogente che poi fu codificato dal testo unico degli Enti locali del 2000. Allora, prima del 2000, le conferenze convocate da un comune - e per di più da un comune insulare – spesso andavano deserte. Ora convocate a Messina, dal Prefetto, alla sua presenza nessuno più aveva il coraggio di disattenderle. Pino la Greca ha ricordato, fra l’altro, che grazie alla sua determinazione ed ad suo impegno siamo riusciti a realizzare le piste eliportuali per l'emergenza sanitaria in tutte le Isole del nostro Comune. Io vorrei aggiungere il palazzetto dello sport, i patti territoriali, la Chiesa dell’Immacolata, il Palazzo dei Congressi e molti altre opere.
Vorrei raccontare un aneddoto che da il senso della sua determinazione. Si era convocata una conferenza di servizio per avere tutti i pareri in ordine al palazzetto dello sport coperto, quello vicino alle scuole elementari ed intestato oggi a Nicola Biviano. Avevamo fretta perché i tempi dei finanziamenti del CONI rischiavano di scadere. Avevamo mandato a tutti gli enti interessati la documentazione per tempo, facendo i salti mortali. Arriva la mattina della conferenza, in Prefettura, intorno al tavolo ci sono pressocchè tutti gli enti che devono rilasciare il parere. Tocca ai vari funzionari esprimere il loro giudizio. Profili interroga il primo.” Qual è il suo parere?” “Non ho potuto esprimerlo” dice il funzionario. “Perché, ribatte il Prefetto, la documentazione non è arrivata, era insufficiente?” “No, per quello che ho visto – aggiunge il funzionario – era tutto in ordine”.” E allora?”, incalza il prefetto. “Non ho potuto esaminarla perché mancava la marca di 2000 lire.
Profili diede un forte pugno sul tavolo aprì il borsellino, prese 2000 lire e disse, vada a comperare la marca e poi torni qui a riguardarsi le carte. Non ce ne andremo via finchè non avrà espresso il suo parere.
Nessuno fiatò ed a sera il palazzetto aveva le sue brave autorizzazioni.
Di questi episodi potrei ricordarne tanti, come lo scontro all’Assessorato Regionale Lavori pubblici a Palermo per accelerare le autorizzazioni a riprendere i lavori al pontile di Filicudi Pecorini bloccato da anni; la trattativa con l’EAS per unificare sotto il Comune il servizio idrico comunale; il consiglio comunale svolto a Ginostra per cercare di accelerare la soluzione dei problemi della frazione.
Certo Profili applicò questo metodo a tutta la provincia e non solo alle Eolie. Ma probabilmente con noi aveva un occhio di riguardo perché era consapevole del valore delle isole, della complessità dei loro problemi e dell’impegno che ci voleva per superarli. Non a caso la nomina a cittadino onorario gli fu data da tutti e quattro i comuni eoliani. Così, quando fu trasferito a Palermo, continuò ad avere un occhio di attenzione per le Eolie ed una sera volle invitare i quattro Sindaci a cena nella villa prefettizia per sollecitare una coesione ed una cooperazione a favore della promozione di queste isole. Con Profili, si è affermato a Messina, un modello di Prefettura da cui è difficile tornare indietro.