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lunedì 19 aprile 2010

EOLIE&PARCO di Aldo Natoli

(di Aldo Natoli) Parco sì? Parco no? E questo l’interrogativo che i cittadini del Comune di Lipari in questi giorni si pongono. L’istituzione di un Parco può essere una grande risorsa per un Paese, soprattutto se riguarda un territorio molto esteso, ma può essere causa di mummificazione se attuato su isole di modesta superficie, ampiamente urbanizzate e quindi umanizzate, e se gestito male.
La somma annua di 300.000 Euro che si vuole assegnare a quello delle Eolie per il suo funzionamento, se quanto si vocifera risponde al vero, non lascia molte speranze perché sarebbe una somma appena sufficiente per pagare i ricercatori di nuove poltrone: ben dodici.
E’ quindi giunto il momento di fare chiarezza.
E’ necessario ed urgente che il Sindaco di Lipari, anziché perdere tempo , come nell’incontro con gli abitanti di Quattropani, a delegittimare il lavoro della Commissione dei Capi Gruppo Consiliare che intende dialogare con la popolazione delle frazioni e delle isole per conoscere il loro pensiero, spieghi a tutti noi, avvalendosi del suo staff tecnico, quali sono i vantaggi e gli svantaggi che ne derivano al territorio ed alla popolazione dall’istituzione del Parco, ovvero i costi ed i benefici, tenendo conto che le Eolie sono un’azienda turistica e come tale l’impianto economico non può prescindere dalla realizzazione di un business plan.
Che il Sindaco, dichiaratosi a Quattropani contrario a questo tipo di Parco, ci illustri la proposta dell’Amministrazione Comunale che deve anche sgomberare il campo ai tanti misteri che si evidenziano nella cartografia che ci è stata mostrata.

Le “montagne bianche” di Acquacalda, sito Unesco perché di grande valenza scientifica, che hanno, tra l’altro, causato la chiusura delle industrie che lavoravano la pomice con la perdita dei posti di lavori, e non mi riferisco soltanto a quelli della Pumex ma anche a quelli dimenticati dell’Italpomice, sono escluse dalla delimitazione del Parco. Quelle invece di punta Castagna e Porticello vengono classificate zona “C”, quindi non riconvertibili. Lo stesso dicasi per la discarica di Lami che invece sarebbe da risanare completamente, e così via.
E’ giunto anche il momento che il Sindaco Bruno spieghi a noi cittadini, con la dovuta serenità, quanto è successo e quanto succede, dopo le dichiarazioni del Responsabile UNESCO, Angela Mazziotta, persona di grande professionalità e correttezza, perchè è inevitabile che tutto ciò desta grande confusione, preoccupazione ed inquietudine nel Paese.
Il Consiglio Comunale non può essere esautorato dal proprio ruolo ed i cittadini non posso subire imposizioni senza una ragionevole consapevolezza. Il risultato altrimenti è quello che una probabile risorsa venga intesa soltanto come l’ennesimo vincolo che, calato dall’alto, rappresenti, come evidenziato da Lega Ambiente in una nota di gennaio 2009, l’ennesimo carrozzone politico che può soltanto generare la morte di ogni attività sull’isola.