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martedì 20 aprile 2010

Turismo sportivo. Eolie lontane "anni luce". Ci scrive il presidente della Ludica Lipari

Riceviamo dal presidente della Ludica Lipari, Peppe Cirino e pubblichiamo:
Lungi da me, il volere polemizzare sull’evento definito Eolianman svoltosi a Lipari nei giorni scorsi. Non avendo una piena conoscenza della manifestazione e dello svolgimento delle sue fasi organizzative, voglio sorvolare sull’aspetto colpe e responsabilità.
Da eoliano, sento però l’esigenza di scusarmi con i partecipanti , accompagnatori ed organizzatori , se da parte della gente comune, non hanno ricevuto una buona accoglienza ed il giusto sostegno.
Da sportivo, che ha avuto modo di partecipare a prestigiosi eventi in Italia ed all’estero , e dal basso della mia esperienza, mi rendo conto che le Eolie sono lontani anni luce, dal cosi detto “turismo sportivo”.
Apprezzo le dichiarazioni del presidente della federalberghi e la disponibilità ed apertura data al mondo sportivo, e da presidente si un’associazione che fa dello sport il suo punto di forza non posso che prendere atto e dare merito. Osservando la manifestazione podistica che ogni anno si svolge nelle Eolie nel mese di settembre , ed altre manifestazioni portate avanti da associazioni locali , ritengo che il problema principale sia da ricercare (e nessuno me ne voglia) nell’ignoranza, nell’inciviltà e nell’apatia:
Nell’ignoranza, per la mancanza di conoscenza e di informazione, su come certe manifestazioni vadano organizzate e svolte, coinvolgendo le associazioni nelle loro varie forme, ma soprattutto sensibilizzando e stimolando la gente comune;
Nell’inciviltà, perché è assurdo che agli albori del terzo millennio, esistano ancora soggetti talmente stupidi da non rispettare le regole del vivere civile. Per fare un esempio gente che attraversa la strada con atteggiamento prepotente mettendo a rischio la propria incolumità e quella dei partecipanti (sempre per fare un esempio) ad una gara podistica. O gente che con la propria auto o il proprio motociclo in barba a qualsiasi divieto arreca intralcio e pericolo, sfoggiando orgoglioso il proprio PASS DA INVALIDO (con tutto il rispetto per le persone veramente disabili e sofferenti), ecc...ecc…ecc…;
Nell’apatia , perché il tutto si svolge nella più totale indifferenza e disinteresse, per la serie “l’acqua ni vagna e u ventu ni sciuga”.
Sconfiggendo queste tre piaghe ritengo si potrà parlare di turismo sportivo, che spesso è DESTAGIONALIZZAZIONE DEL TURISMO o meglio lavorare non solo per tre mesi l’anno.
Per il futuro, anche se può sembrare un controsenso (avendo parlato solo di aspetti negativi) sono fiducioso che qualcosa di bello si potrà fare, ma bisogna prima raggiungere un importante traguardo…”CRESCERE TUTTI IN SIEME ED IN TUTTI I SENSI”.
Scusandomi ancora con tutti.
Porgo cordiali saluti.
Giuseppe Cirino