Il consiglio comunale ha bocciato la proposta di istituire il registro delle unioni civili. Se si fosse approvata l'iniziativa del consigliere Iacolino questo paese avrebbe fatto un passo in avanti nel campo della tutela dei diritti ed avrebbe dato un esempio di civiltà e di progresso. Evidentemente siamo ancora lontani. Il cardinal Pompedda, eminente giurista, sosteneva che le unioni di fatto producono effetti giuridici che lo Stato non può disconoscere. Evidentemente molti nostri consiglieri la pensano diversamente. Sento dire che alcuni si oppongono in obbedienza alla volontà della Chiesa, altri perché imbarazzati dalla responsabilità di riconoscere dignità pubblica ai sentimenti di persone del medesimo sesso che decidono di convivere. Evidentemente ci sono nervi scoperti che non possono essere toccati, latenti sensazioni che è meglio sopprimere.
Lino Natoli
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