Il nuovo Assessore regionale alla Pubblica Istruzione e alla F.P. che il nuovo presidente Crocetta dovrà nominare in tempi brevi, come benvenuto dovrà affrontare un duro ostacolo incombente: dovrà occuparsi del nuovo piano di dimensionamento / razionalizzazione (siamo a oltre la metà di novembre!) a seguito della bocciatura della Corte Costituzione nello scorso 7 giugno 2012 con sentenza n. 147. Nonostante i fatti e i misfatti consumati l’anno scorso, su due punti deliberati, oggi, sono diventati deboli, anzi fallimentari!
Vediamoli in ordine:
Primo punto – Invocando lo Statuto speciale siciliano, l’Assessorato regionale P.I. l’anno scorso ha millantato “potere di dialogo econfronto” con il Miur sulla piena applicazione della Legge n° 6/2000 e si è visto quello che è successo: si sono costruiti – peraltro malamente – piccole strutture scolastiche vantando autonomia fino all’ultimo e però, nei fatti, si sono perdute centinaia di posti di Ds e Dsga nelle scuole con meno 600 alunni.
Adesso che si parla di 900 alunni come tetto per mantenere l’autonomia scolastica non si comprende bene, ovviamente, che intenzioni abbia la Regione Sicilia.
Ne consegue che il prossimo Piano di dimensionamento va definito dando certezza istituzionale alle Istituzioni che nascono e a quelle che saranno riaggregate e/o fuse.
Secondo punto – Tutto il piano di dimensionamento / razionalizzazione siciliano apparentemente è stato costruito al Tavolo tecnico istituito con D.A. a suo tempo, ma in concreto il Piano ha subito più maneggiamenti nella “stanza dei bottoni” sostenendo che si era intervenuto per soddisfare specifiche esigenze territoriali o per aggiustamenti tecnici a seguito di rilievi avanzati da terzi dopo la chiusura dei lavori.
In vista delle prossime grandi manovre regionali sul dimensionamento della rete scolastica siciliana occorre fare chiarezza fin dalle prime battute da parte dei politici e dei tecnici se e quale ruolo abbia il Tavolo tecnico, nel senso che da subito bisognerà chiarire ruoli, prerogative e funzioni dello stesso. Anche perché, saranno 107 le scuole che dovranno essere tagliate. Da 1001 Istituti dovranno scendere a 894. Collaborare o dare consulenza è doverosa; essere bidonati in nome di logiche politiche non condivisibili, non è certamente accettabile. Sono convinto che ne vedremo di bel compreso il piano riguardante il comprensorio isole.
Bartolo Pavone
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